martedì, marzo 06, 2012

Il linguaggio della destra

Il linguaggio parlato dalla destra, italiana o globalizzata, è uno solo: violenza. E’ una lingua violenta, sia che insulti apertamente, o che alluda, o che utilizzi la calunnia, la menzogna, la demagogia, perché questa è la sua natura. Una natura violenta. Si innesta con la componente violenta che ognuno di noi reca in sé, secondo vari livelli individuali, e lancia i suoi codici, i suoi richiami. Energia malata, energia negativa, che vive grazie a un’enfasi sulla malattia e sulla negatività. In una società in crisi, vuota di ideali e piena di paura, questo processo in negativo aumenta, acquista potenza. Lo insegna la storia, con l’avvento delle dittature che si sono innestate all’interno di società indebolite dalla crisi economica e dall’incertezza per il futuro.

Il linguaggio della destra di tutto il mondo è violento. Così negli Stati Uniti, dove le destre sono particolarmente virulente, il noto conduttore radiofonico Rush Limbaugh ha insultato una studentessa di nome Sandra Fluke, che aveva invocato la copertura sanitaria per gli anticoncezionali, con l’epiteto di “puttana”, perché “vuole essere pagata per fare sesso.”

Ma il linguaggio della destra non è solo violento, è anche ipocrita. Infatti, dopo che diversi sponsor hanno ritirato le inserzioni dal The Rush Limbaugh Show, l’uomo si è profferto in una serie di scuse - rifiutate dalla studentessa in una intervista alla rete televisiva ABC, in quanto “non valgono nulla soprattutto se dettate dalla fuga degli sponsor”.

Questa notizia è sul Corriere della sera di oggi, ma l’avevo già letta nel blog dell’italoamericano Oscar Bartoli. Il quale ci informa anche di manifesti insultanti verso Obama – affissi da un gruppo di repubblicani – per la sua intenzione (che continua a essere tale dalla sua elezione a Presidente) di riformare il servizio sanitario, con oltre cinquanta milioni di americani privi di copertura: “Va’ all’inferno Obama”.

Il linguaggio della destra non è ideologico, è violento. A parte i quotidiani nostrani di quest’area, che grondano violenza verbale e volgarità anche negli spazi bianchi, ho sentito una volta lo spezzone di una radio italiana di destra dove un ascoltatore era definito “idiota” dal conduttore.

E’ questo l’unico linguaggio della destra globalizzata. Il linguaggio della violenza.

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