lunedì, marzo 05, 2012

Dalla piazza


Sabato e domenica il centro di Bologna era invaso da una folla oceanica per l’estremo saluto a Lucio Dalla (sabato) e per il funerale (domenica). Essendo un personaggio ad alta esposizione mediatica, oltre che un musicista, la sua scomparsa ha avuto uno spazio enorme sui media. E come sempre dilagano le apologie. Io sottoscrivo il post di Tiziano Scarpa su il primo amore. Anch’io ho amato Dalla ai tempi di Com’è profondo il mare, ma l’ho dimenticato poco dopo. Ora assistiamo alla consueta santificazione acritica, la roboante retorica, coi giornalisti che fanno a gara per cercare di capitalizzare un po’ del successo della star, il copione di sempre.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CARO AMICO TI SCRIVO...
Ciao Mauro,
anche io ho amato tanto Dalla, quello di com'e' profondo il mare, ma anche di balla balla ballerino, di Caruso, per me invece stupenda, di Furura...
Ho sempre pensato che la musica e' compagna di vita, ogni canzone mi rimanda indietro o avanti nel tempo, mi fa rivivere gioie ed emozioni, e credo sia questo che forse fa si che io sia invece fra le persone che ieri hanno salutato Dalla con un abbraccio. Capisco il perche' tanta folla, tante lacrime, che penso fossero sincere; ma penso fossero piu' per se stessi, per quel pezzetto di vita di ognuna di quelle persone che Dalla, morendo, ha portato via con se' che per la sua...morte.
Io, ascoltando le sue canzoni, non ho mai pensato di trovarci dentro chissa' quale filosofia: ho amato le emozioni, le parole, il senso di una storia raccontata, di emozioni simili difronte al mare, alle rondini, ad un figlio, all'amore.
Oggi ci sono persone che in modo un po' snob si allontanano da quella piazza, ma io credo che per noi, estranei a lui, non sia cambiato nulla; le cose sono davvero diverse per chi lo amava, viveva con lui, stava con lui. Loro ne sentiranno l'assenza, non noi. Penso che non sia giusto parlare di retorica roboante, prendere le distanze, perche' e' come prendere le distanze da se' ... io da bimbetta e da ragazzina ascoltavo Morandi e mi piaceva...e poi i beatles, e poi Sting e poi altri ancora magari non certo di chissa' quale livello musicale, ma sono le emozioni che contano, la magia delle note, delle parole.
e la magia, oggi, anche nelle canzoni di Dalla sta nella capacita' che esse hanno di riportarci indietro nel tempo, di rivivere quelle emozioni, quell'alito profumato, quel vento delle prime notti fuori con gli amici, il profumo del mare.
E' vero che' un copione gia' visto, ma lo sara' sempre ogni volta che muore un uomo famoso...la cosa importante e' ...essere normali, come diceva lui.
e normali per me e' continuare ad amare o non amare le sue canzoni, come prima, ad ascoltarle o no, come prima.
Ciao, Mauro e grazie per quella bellissima favola , Coriandolina...
Poi leggero' anche Love out
Paola

Baldrus MC ha detto...

Grazie, Paola, per questo commento. Che va ascoltato, perché esprime un affetto sincero. Io - come alcuni di noi - porto qui più che altro una storia personale, una cultura musicale nata in un certo periodo, e non sono mai più riuscito ad affezionarmi all'ultimo Dalla, melodico e ammiccante. Ma mi interessa ciò che esprimi, che è molto diverso dal "mestiere" di certi giornalisti musicali che passano indifferentemente dal blues al rap ai cantautori italiani stile Sanremo, senza alcuna critica. E' questa la retorica roboante. Non la tua.