mercoledì, novembre 30, 2005

Diario

Stamattina ero nella sala d’aspetto di un ospedale, in attesa da due ore di una visita specialistica. Intorno a me, una decina di persone, tutti, come me, con aria svagata, distratta, rassegnata. Medici e infermieri ogni tanto transitavano con passo di corsa e coi camici svolazzanti. Il professore, di circa sessant’anni, tarchiato, percorreva il corridoio con passo meno svelto, talvolta seguito da una giovane dottoressa coi capelli al vento e il camice svolazzante; parlavano animatamente di pianificazioni, di rapporti con altri reparti, forse di soldi. Ormai i prof che dirigono i reparti sono dei managers, più che dei luminari della medicina.
Mi alzavo, andavo alla finestra, tornavo a sedere, sospiravo. Così è. Il tempo è lentissimo nelle sale d’attesa, i minuti sono almeno di 100 secondi.
La visita prevedeva un prelievo di sangue e le “urine 24 ore”, cioè un campione della raccolta delle urine che escono da noi in 24 ore, che vanno conservate in un apposito bidone graduato (io sono sempre sopra i 4 litri). A un certo punto è arrivato un signore anziano con una tanichetta da cinque litri che conteneva una quantità minima di liquido scuro, poco più di un bicchiere di roba. E’ arrivato un infermiere, ha indicato la tanica, ha detto “e quella?” E l’uomo anziano ha detto “sono le urine”. E l’infermiere ha detto “delle 24 ore? Un campione?” E l’uomo anziano ha detto “no-no, è tutto qua”. L’infermiere ha fatto una faccia stupita, e anch’io. L’infermiere ha detto “ma co-ome, solo quella in 24 ore?” L’uomo anziano ha allargato le braccia, ha detto “cosa devo fare, delle volte ne viene fuori un subisso, questa volta solo questa roba qua”. Davvero impressionante. Com’è possibile che un uomo urini così poco?
Poi ho letto l’intervista di Fedele Confalonieri su Repubblica. Terrificante. Un testo da incubo. Questa è gente cattiva nel profondo dell’animo, ammesso che il buco nero che hanno dentro, una caverna maleodorante affollata di mostri, possa definirsi “animo”. Non mi ha colpito particolarmente la difesa del suo padrone Berlusconi, quella è robetta, sono le piccole, avvilenti miserie dell’italietta dove i padroncini da operetta curano i propri interessi privati; certo, usano e rovinano ciò che resta delle istituzioni, già violentate e calpestate da decenni di malgoverno, ma è cosa da poco in confronto a frasi come: “Li voglio vedere presentare a Bertinotti, a Diliberto, ai Verdi una riforma del paese in senso liberista. Penso alle pensioni, al lavoro, al Tfr, al taglio delle tasse (sic), alle infrastrutture. Guardi cosa sta succedendo con la Tav, dove c’è una opposizione retriva a un’opera fondamentale per il progresso del paese”.
Mi è venuta l’angoscia. Opposizione retriva a un’opera fondamentale per il progresso del paese. Questa è gente cattiva, è gente che stermina la vita, che oscura la luce del sole. L’Emilia Romagna è sventrata dai cantieri, ed ora devono fare fuori intere montagne. Sono stati spesi capitali enormi, e altri ne spenderanno, coi quali si potrebbero ristrutturare le linee esistenti, o sfamare interi popoli, e tutto per far guadagnare venti minuti, mezz’ora ai managers. Non lo dico solo io o qualche no-global, l’ha scritto Giorgio Bocca, in uno dei suoi indignatissimi corsivi. E’ gente pericolosissima, una minaccia mortale a tutte le forme di vita del pianeta. La riforma liberista. Gli artigli sulla sanità, con le compagnie di assicurazioni che si attaccano ad ogni cavillo legale per non pagare le cure ai malati di cancro, come in America. Non lo dico solo io o qualche no-global, l’ha scritto Tiziano Terzani in uno dei suoi libri, lui che l’America la conosceva bene. E le pensioni. E il mercato del lavoro.
Mi alzo in preda all’ansia, torno alla finestra. Vedo un mondo sterile, dove la vita è estirpata, dove il sole non riesce più a perforare la cortina di fuliggine che avvolge il pianeta. E loro, i demoni, le creature del Buio che hanno provocato tutto questo scorazzano per la terra brulla massacrando gli ultimi umani ancora in vita. Quegli umani che li hanno lasciati agire indisturbati, che li hanno addirittura mandati al potere.
Chissà dove andrebbe a parare la mia fantasia febbricitante, già eccitata da tre ore di attesa. Per fortuna una voce di donna pronuncia il mio cognome, e mi scuoto. E’ arrivato, finalmente, il mio turno.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' facile e giusto darti ragione.
Potrei dirti molte altre cose per avvallare la tua tesi sulla vita; ma non farei che allargare la tua mia nostra angoscia, non farei che infittire la nebbia, lasciare ancora meno spazio al sole agli alberi al profumo ai bambini ...ancora meno spazio per la poesia, roba da anime belle come diceva ironicamente il mio prof di italiano e latino ben sapendo che noi capivamo la sua ironia...e infatti l'amore per la poesia e' ancora qui dentro di me.
E allora? Be', allora non lo so, vorrei provare a aprire uno strappo azzurro nel cielo buio, a cercare qualche profumo...
Mia figlia e' medico, vedo la sua fatica, la sua paura, le ore trascorse sui libri e vicino ai suoi pazienti in corsia; pazienti malati, molto malati, in coma, bambini e adulti che cercano le sue parole, le sue mani, il suo sorriso e lei sono certa che lo das' a tutti; ma come lei ci sono tanti altri medici e dottoresse, un po'meno svolazzanti, un po' meno ciarliere di quelle che hai visto tu e tanti primari che credono nel loro lavoromissione. E' cos', io li ho conosciuti e li ho ascoltati parlare dei pazienti parlare con calma e dolce fermezza ai famigliari...cercare le parole ma soprattutto e prima di tutto la via per guarirli.
So lo sconforto di quelle braccia anziane l'ho visto in mio padre e poi in mia madre, ma da quello sconforto ho cercato di imparare, per poter insegnare anche quella rassegnazione anziana ai miei figli ai miei alunni.
Forse sto dicendo un saccco di stronzate, ma vorrei dirti che esistono ancora brandelli, forse solo brandelli, di ...buono, di azzurro, certo fra gli uomini, non fra i politici, fra le donne e i bambini, non fra i giornalisti, tutti piu' o meno...come tu sai.
La politica intesa nel senso sacro della paroa, quella che gli antichi greci ci hanno insegnato, non esiste.
La politica e' solo interesse. Piu' o meno personale.
Credo sia importante non vedere tutto nero perche' si finisce per non agire piu'; credo sia importante insegnare con l'esempio, non stancanrsi di parlare ai nostri figli e a quelli che gli altri ci affidano, anche quando tutto ma proprio tutto sembra remare contro le nostre parole. so che la vita e' molto piu' generosa di qualunque sogno.
E quando vado alla finestra cerco sempre di vedere il sole dietro la nebbia..
Ciao
pap

Anonimo ha detto...

Grazie delle tue parole. E' come dici tu, non può non esistere un futuro, un raggio di luce, una speranza; e non possiamo agire senza pensare, anche minimamente,in positivo; le mie sono fantasie, generate da un vero e proprio attacco di panico che mi prende quando vedo loro, i cattivi, i mostri, in azione. Per cui mi lascio andare, forse con voluttà, a queste visioni...

Anonimo ha detto...

Divertente il vecchio che arriva con un bicchiere di pipì. Divertenti i demoni che massacrano, una piccola parentesi di fantascienza. Bello anche quello che scrive pap. Comunque sulla tav (sono d'accordo con te, è uno spreco assurdo, e le linee dei pendolari sono una schifezza) anche Ciampi ha detto che non possiamo stare fuori dalle grandi linee europee.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo tutti, a parte gli abitanti della valle che stanno per sventrare e i soliti ecologisti oscurantisti. Stamattina a Radio Capital Vittorio Zucconi replicava a una signora abitante della valle che loro, i residenti, non possono oppore un "veto" all'avanzare del "progresso". E' così. Basta che circolino i capitali, che le macchine lavorino, e non c'è più destra e sinistra, solo il "progresso". E' la visione della vita a brevissimo termine, il rifiuto di mettere in discussione questo modello di sviluppo che ci sta portando tutti al disastro ambientale. E Ciampi, che è molto amato e degno di rispetto, è pur sempre un banchiere, e cosa possiamo aspettarci da un banchiere?