giovedì, settembre 22, 2005

In diretta dall’Inferno

Non proprio dall’Inferno, non dal Grande Salone, non voglio gloriarmi, però dall’anticamera, dall’Infernotto forse sì. Stamattina, al Pronto Soccorso, mi è stato diagnosticato il temibile Herpes Zoster, comunemente detto “Fuoco Sacro”, o “Fuoco di S. Antonio”. E’ esploso in seguito a una cura intensiva a base di cortisone che mi ha abbassato le difese: sono spuntati alcuni foruncoli, che si sono estesi e ingrossati, poi è arrivato un dolore lancinante, che aumentava di continuo, alla spalla sinistra. I medici, in un primo momento, non hanno collegato i due fenomeni, e hanno pensato alla classica cervicale. Ma è lui. E’ il diavoletto, forse è lo spiritello di cui parlano i buddisti, creaturine cattive che vivono soprattutto lungo i fiumi, e guizzano sulla superficie dell’acqua in attesa di una preda idonea. Io abito sul fiume Reno, quale ospite migliore? E’ il demonietto che ha fatto nascere antiche leggende popolari, perché nessuna malattia è più dolorosa, più devastante a livello sintomatico di questa. Il Fuoco è puro dolore: è un virus, diciamo il virus della varicella riciclato, che aggredisce alcuni nervi; provoca un dolore che non dà mai tregua, mai, ai nervi, e, dopo qualche tempo, alla pelle. Non ha un briciolo di pietà, né di giorno né di notte. Oggi gli antidolorifici concedono pause di qualche ora, attenuano il dolore, anche se ad ogni somministrazione l’effetto diminuisce, come tutte le droghe del resto; un tempo, quando non esistevano gli antidolorifici, il dolore poteva condurre alla follia: per questo in questa malattia è stato individuato qualcosa di maligno, di diabolico. Come può esistere un simile accanimento? si sono chiesti i nostri trisnonni.
Il dolore piega il corpo e l’anima, trafigge e demolisce le difese. Per due notti non ho quasi dormito, qualche pisolino mi è stato concesso dagli antidolorifici. Lo ascolto, il dolore: è come una vibrazione continua, come un suono che attraversa i nervi. Ho pensato che non è giusto, che è assurdo che si debba soffrire così. Ma il dolore ha qualcosa di allucinogeno, di psichedelico, è già stato scritto. Altera le percezioni, plasma i ragionamenti secondo una logica stupefacente. Così ho iniziato a pensare che invece è giusto, che devo pagare per qualcosa, per qualcuno. Ho percorso all’indietro sentieri della mia vita, ho trovato piante spinose, pianure desolate, pozzi inariditi. Ho rivisto creature che hanno sofferto per causa mia, che hanno riportato danni dalle mie pazzie; e ho pensato che è giusto che paghi, che mi si offre una possibilità di riscatto; oppure che, semplicemente, devo raccogliere la sofferenza che ho seminato. Allora alzo la schiena, guardo dritto in faccia il mio castigo. Ma poi di nuovo mi piego, mi spezzo, e crollo: mi lamento, mi abbandono ai gemiti, come un animale ferito.
Quanto durerà? Non vi è un decorso perfettamente definito, “dipende”; certamente ne avrò per giorni e giorni. Intanto aspetto l’ora dell’antidolorifico, della tregua che durerà forse tre ore, e supplico, prego. Aspetto domani, perché domani è la speranza, è la fiducia nel futuro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO BALDRUS,CORAGGIO ,PASSERA' PASSERA'TIENI DURO!!!
PIERO

Anonimo ha detto...

non e' vero che hai seminato dolore, almeno non solo dolre e sofferenza. E poi tutti lo abbiamo fatto, percheì la giovinezza l'adolescenza sono questo...a quell'eta' ci si crede onnipotenti e non si sanno tante cose, i genitori sono il nemico, le ragzze sono ...non so cosa sono per voi le ragazze, una sfida? un rifugio? un momento di debolezza o al contrario la vostra forza? per noi sono l'amore, i ragazzi, la nostra dolcezza ha modo di sciogliersi dentro di voi, ...
Non hai seminato solo dolore, hia dato amore, tanto,hai donato coraggio, gioia e forse sai gia che per questo per tutto questo amore che hai donato e continui a donare c'e' la vita che ti aspetta; solo che avolte la vita fa dei giri strani, dentro al dolore e alle prove piu' assurde e grandi che rendono grande la tua vita. io sono gelosa dei miei dolori, non li auguro ai miei nemici, ma forse agli amici...per assurdo, perche' il dolore rende forti e capaci.
paperina7