venerdì, aprile 15, 2005

Dov'è l'equivoco?

Il molto onorevole La Russa ha un figlio che si chiama Geronimo. Ma non solo. Pare che ne abbia altri due, che si chiamano rispettivamente Apache e Kocis. Non sono sicuro di quest’ultimo dato, ma non essendo particolarmente interessato alla biografia del molto onorevole non intendo approfondire: Geronimo mi basta. Deriva, dicono, da un grande amore del molto onorevole verso gli indiani d’America. La cosa mi inquieta, e non poco. Gli indiani erano i nostri eroi, rappresentavano la Resistenza contro l’avanzata delle giacche azzurre, le truppe armate del capitalismo che divoravano il territorio. Tutti abbiamo visto più volte Soldato Blu, Piccolo Grande Uomo, Un Uomo chiamato cavallo. Era un popolo nobile, fiero, sterminato dal denaro e dalla speculazione. Bene, cosa diavolo ci fa un fascista in questo mondo? Cosa cerca? Perché il molto onorevole a quei tempi era un fascista. Oggi gli ex (ma quanto ex?) fascisti sono gonfi come tacchini e mugugnano di interessi del paese, hanno indossato il vestito buono. Ma quando il molto onorevole chiamava suo figlio Geronimo era nel pieno delle forze maschie e fasciste. Com’è possibile? Forse ci siamo sbagliati noi. Perché c’è qualcosa che non va. Ma cosa non va? Il molto onorevole? O gli indiani?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, non conosco molto degli ambienti della destra degli anni '70 in cui presumo si sia formato LaRussa, ma mi sembra ci fosse, anche nella destra estrema, un certo antiamericanismo e un certo culto (freudiano?) per il vinto e per l'eroe solitario. Per non parlare degli ambienti che si rifanno al culto del fascismo "primigenio", sansepolcrino, al mito di una destra rivoluzionaria eccetera eccetera.
(Tutte istanze poi prudentemente messe da parte nel momento in cui viene sancita la santa alleanza con lo yuppismo berlusconiano).
Credo che in quest'ottica si possa spiegare anche l'attrazione per i pellirosse.
Del resto, prova a dare un'occhiata qui: è un testo a volte aberrante, ma anche con molti punti di interesse
http://www.isspe.it/Apr2004/g__portalone.htm

Ciao
Sergio Pasquandrea

Anonimo ha detto...

E' verosimile, Baldrus. Sono d'accordo con Sergio Pasquandrea, certi fascisti erano contro gli americani (poi, guardiamoli oggi...) Ma c'è un altro aspetto che volevo sottolineare. Come ci sono stati rappresentati gli indiani nei cinema? L'uomo, cacciatore e guerriero portava a casa il bisonte e la squaw lo squoiava e cucinava. Poi, la sera, l'uomo guerriero si sedeva intorno al fuoco con gli amici (sempre guerrieri), il sakem, lo stregone, a fumare il calumet e a parlare da uomini di cose da uomini guerrieri, mentre la squaw era in tenda, a pulire, o conciare pelli ecc. Non credi che un fascista amasse questa immagine, lui che la donna la vuole a casa a badare ai figli, o nel bordello, a sua disposizione? Lui, poi, il fascista guerriero, esce a caccia di scalpi (cioè di studenti di sinistra da sprangare).

Anonimo ha detto...

Ah, volevo anche aggiungere che il fascista probabilmente non era certo interessato all'aspetto della Resistenza, ma a quello dell'onore, del guerriero, del coraggio, cioé tutta la retorica che ha sempre giustificato la violenza, le aggressioni, il totalitarismo. A parole sono tutti bravi, poi nelle azioni...

Anonimo ha detto...

Gli indiani orgogliosi schiacciati dagli arroganti yankees come i fieri difensori dell'onore di Salò sconfitti dalle soverchianti truppe alleate.
Come processo di identificazione, non fa una grinza...

Anonimo ha detto...

Sergio P. ha ragione. Nella destra c'è sempre stato dell'antiamericanismo. E da non sottovalutare è appunto l'aspetto machista del guerriero.In fondo poi, gli indiani non sono mai stati di "sinistra" (o i samurai di "destra"): lo sono divenuti indirettamente per noi perchè abbiamo visto nel soldato blu il capitalismo (e il genocidio)avanzante; la distruzione di un ambiente più o meno naturale; è stato un prendere le difese del più debole, di colui che ha dovuto soccombere.
***
Occorre poi aggiungere che la visione degli indiani d'America è ancora (tutt'ora) molto distorta: mai visto, al cinema, l'unico luogo in cui li abbiamo "conosciuti", indiani allegri (senza aver bevuto l' "acqua di fuoco"), che ridono e scherzano e si danno pacche sulle spalle? Mai. Sempre tristi, sconfitti, vendicativi, ad incazzarsi davanti al fuoco,a dirsi "Augh!", a fare "Yahuuuu" -e noi contenti quando scalpavano il bianco... L'indiano è solo un mito.

solaris

Anonimo ha detto...

Vi devo ringraziare. Avete portato un po' di razionalità nel disagio che, senza scherzi, provo ogni volta che mi imbatto in quel Geronimo La Russa. Anche il saggio segnalato da Sergio - preciso e documentato - è causa per me di disagio: segue passo passo il progressivo, inesorabile sdoganamento dei fascisti (avvenuto anche col contributo di alcuni personaggi della Sinistra), fino ai giorni nostri, quando sono tornati al gov.