sabato, febbraio 18, 2006

Avviso!!!

Baldrus va una settimana in montagna.
Quindi per un po' non vi saranno aggiornamenti.
Ci rileggiamo al suo ritorno.

Ciao a tutti.

mercoledì, febbraio 15, 2006

Il sesso ritrovato

Di Stefano Bruccoleri

Questo pezzo è stato pubblicato su Piazza Grande, un mensile realizzato e diffuso a Bologna dai senza fissa dimora.

Il signor Giuseppe ha sessant’anni, fa il muratore e da più di quarant’anni si alza alle sei del mattino per recarsi al lavoro, ritorna a casa a tarda sera dove ha giusto il tempo di lavarsi e cenare per poi crollare di sonno davanti al televisore acceso.
Il signor Giuseppe ci confessa che fino a una ventina d’anni fa non aveva difficoltà a stare sveglio fino a tardi e dedicare una parte delle sue serate a fare l’amore con sua moglie, ma gli anni e un lavoro usurante come quello del muratore lo costringono a deporre le armi subito dopo la seconda pietanza.
Però la stanchezza fisica non gli ha sopito gli istinti naturali, ama intensamente sua moglie,
e la desidera ancora; di lei conosce tutti i “trucchi”, ha imparato ad apprezzare e guardare un corpo che con gli anni ha perso inevitabilmente vigore e tono, la prende in giro per il suo enorme pancione, che lui chiama scherzosamente “la terza tetta”.
Da giovane praticava il pugilato, smise a ventun’anni quando gli ruppero il naso, ma non teme di confrontarsi con uomini molto più giovani di lui e soprattutto nell’arte di praticare l’amore.
Racconta una cosa che scardina tutti gli stereotipi diffusi sugli uomini dai capelli bianchi. Il signor Giuseppe da circa quindici anni punta la sveglia alle 5.30 del mattino per avere il tempo di fare l’amore con sua moglie, e se è troppo stanco spegne la sveglia e si rimette a dormire. Questa pratica è talmente consolidata che la domenica mattina, quando potrebbe dormire, spesso si sveglia da solo per fare l’amore con la donna che ama.
Da numerose ricerche condotte in tutto il mondo emerge un dato comune: gli anziani non hanno nulla da invidiare alle nuove generazioni, anzi il tempo ritrovato nell’età della pensione, l’uscita di casa dei figli, il minore stress della vita pare concedere agli anziani un tempo e una qualità dei rapporti sessuali spesso maggiori delle nuove generazioni (secondo il Censis il 73.4 % degli italiani tra i 61 e 70 anni è sessualmente attivo, come il 39 % degli over 70).
A differenza di ciò che normalmente si pensa, le donne dopo la menopausa non perdono il desiderio sessuale e la sensibilità degli organi genitali, il timore per le complicazioni nel rapporto scompaiono a favore di un piacere pieno e gratificante; praticano la masturbazione sia gli uomini sia le donne. Il rapporto completo è praticato ma non ritenuto indispensabile, condizione che porta le coppie un po’ attempate a riscoprire i preliminari, le coccole e il piacere del gioco.
Ad un’erezione non sempre vigorosa si risponde con saggia pazienza ed alla scarsa lubrificazione della vagina, dovuta alla menopausa, si rimedia con una banale crema lubrificante reperibile in farmacia.
Verrebbe da chiedersi dove sono finiti i nonni di una volta che si occupavano di giardinaggio, portavano i nipotini al parco e sfogliavano l’album dei ricordi in attesa di invecchiare inesorabilmente.
Quando parcheggiamo i nipotini dai nonni dovremmo cominciare a chiederci se non stiamo rompendo loro le uova nel paniere, dando per scontato che tanto non hanno nulla di meglio da fare.

giovedì, febbraio 09, 2006


Obiettivo raggiunto, passo.

Oggi ho ricevuto un plico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dentro c’è una lettera di due pagine firmata da Berlusconi e un opuscolo. Nella lettera Berlusconi spiega che è in atto un “vasto ed articolato piano di riforme per l’ammodernamento dello stato”, che comprende una grande “riforma digitale.” Dice che si tratta di una grande rivoluzione perché comporta un allineamento dell’Italia al resto dell’Europa per ciò che riguardo l’utilizzo delle tecnologie digitali ecc. Dice Berlusconi che si tratta di “un percorso di cui non c’era traccia all’inizio di questa legislatura e che noi siamo orgogliosi di aver avviato”. Enuncia, secondo lo stile cui ci ha abituato in televisione, tutti i risultati raggiunti, i progressi notevoli che ha riportato il suo governo ecc. e dice tra l’altro: “i progressi ottenuti in questi ultimi cinque anni sono evidenti: (..) siamo il primo Paese europeo per diffusione di telefoni mobili”.
Ora, a me sembra che questa informativa sia una iniziativa prettamente elettorale, visto anche il periodo in cui ci troviamo, e che sia stata lanciata coi soldi pubblici. Inoltre il “progresso notevole” che deriva dall’essere il primo paese europeo per numero di telefonini mi fa rabbrividire. Siamo il popolo più impegnato a trastullarsi col giocattolino di ultima generazione, il popolo che spreca il suo tempo e le sue risorse coi telefonini, le auto, i gadget della televisione; intanto è cresciuta una enorme foresta di antenne di telefonia mobile che ci riempie di onde elettromagnetiche e il suo fido ministro Gasparri tirò fuori un decreto (il famoso decreto Gasparri appunto) che autorizzava i gestori di telefonia a installare antenne dove volevano, in deroga a tutti i regolamenti locali. La devastazione che avrebbe prodotto questa normativa fu per fortuna fermata da alcune Regioni, tra cui l’Emilia Romagna, che intervenne con una legge regionale che ripristinava la competenza della Regione nella localizzazione delle antenne.

martedì, febbraio 07, 2006


Un vino ottagonale?
Trovo sempre divertente leggere le etichette dei vini, quelle dove, con una breve frase, si vuole definire il sapore, la caratteristica, l’abbinamento del vino che stiamo esaminando. Trovo particolarmente divertenti gli aggettivi. Alcuni sono semplici, ovvii, come “fruttato” o “vivace”, altri sono davvero eccentrici, così strampalati che non si capisce come possano essere riferiti a un vino. C’è come una ricerca esasperata verso nuovi termini, ma l’argomento non offre poi tante possibilità. Inoltre è curioso come gli stessi aggettivi vengano riferiti a vini diversissimi tra loro, sia bianchi sia rossi. Eccone alcuni, presi qua e là: “sottesa sensazione minerale”; “finale amabile”; “finale lungo”; “opulento e setoso”; “tessitura lenta”; “buona rotondità”; “rotondo”. Ma l’aggettivo più strambo l’ho sentito in televisione l’altro giorno, per bocca di una signora sommelier che commentava un rosso friulano: “molto verticale”. Mi sono chiesto, con tutta la buona volontà, come possa un vino essere verticale. A quando un bianco triangolare, pentagonale, esagonale?