martedì, maggio 29, 2007


Indietro tutta

Piccolo scorcio su un pezzo di società italiana: i cosiddetti “statali” (termine improprio usato dai media per descrivere tutti coloro che lavorano nel settore pubblico, con condizioni economiche e lavorative molto diverse), e il contratto dei pubblici dipendenti di cui si è tanto parlato (i famosi 101 euro). Stanotte si sono concluse le trattative. In sintesi, sono stati concessi i 101 euro promessi (lordi, vanno decurtati di circa il 30%), ma è partita una sperimentazione che porta la durata dei contratti da biennale a triennale. Ci sono pochi dubbi sul fatto che un anno in più significa una perdita dei salari (che non vengono adeguati anche per il terzo anno); salari che, ricordiamo, sono da fame: attualmente un dipendente comunale di categoria C con cinque anni di servizio (ex sesto livello) guadagna circa 1000 euro; uno di categoria D (ex settimo, per accedere dall’esterno è richiesta la laurea) non arriva a 1200. Ci si chiede perché il sindacato arretri di continuo; per debolezza? Perché è in atto un attacco mediatico, molto violento nei toni, contro tutto ciò che è pubblico (le polemiche demagogiche sugli “statali fannulloni ” che lavorano “la metà” dei privati)? Oppure - ed è un’ipotesi particolarmente inquietante - perché c’è il governo amico? E’ certamente l’ipotesi del sindacato autonomo RDB, molto critico verso il sistema, e nel sistema inserisce anche il sindacato confederale. Ecco il comunicato RDB:

UN ACCORDO INDEGNO
NO AI CONTRATTI DI TRE ANNI !!!

Cgil, Cisl,Uil e Governo Prodi hanno firmato un accordo che modifica e peggiora la struttura dei contratti, oggi per i lavoratori del pubblico impiego, domani per tutti gli altri.
Un accordo che trasformando i contratti attualmente biennali, in triennali diminuisce i salari e calpesta la dignità dei lavoratori.
Il Governo smentisce quanto sottoscritto con l'accordo del 6 aprile scorso in cui si manteneva l'assetto contrattuale e le risorse dei contratti per i dipendenti pubblici riguardavano tutto il 2007.
E' chiaro che le chiacchiere sulla “sperimentazione” e sul fatto che riguarderà solo i lavoratori del pubblico impiego non reggono: un tale accordo e la previsione di rivedere l'intera struttura del contratto entro dicembre si riferiscono ovviamente a tutto il mondo del lavoro
La triennalizzazione dei contratti era un obbiettivo perseguito da tempo da Confindustria su cui si era già cimentato senza successo Berlusconi, ci volevano un Governo di centro sinistra e i sindacati "amici" per riuscire in questo capolavoro!
La mancanza di uno strumento di adeguamento automatico dei salari all’inflazione reale (la scala mobile) rende l'allungamento dei contratti di un anno un elemento di ulteriore impoverimento delle famiglie dei lavoratori dipendenti che già non arrivano alla quarta settimana.
Apriamo immediatamente la mobilitazione in ogni luogo di lavoro e respingiamo questo accordo vergognoso.
Chiediamo l’immediato avvio della discussione in Parlamento della legge di iniziativa popolare per una nuova scala mobile su cui abbiamo raccolto e consegnato al Senato oltre 100.000 firme.

Ecco invece un passo del freddo, burocratico comunicato del sindacato confederale CGIL CISL e UIL:

“L’essere riusciti a salvaguardare questo patrimonio, ed anzi, grazie proprio a questo straordinario fattore, essere riusciti a raggiungere l’accordo tra mille difficoltà e tensioni, che pure fino all’ultimo hanno traversato il tavolo, è per noi motivo di orgoglio e di fiducia per il lavoro che ci aspetta a partire dalle prossime ore”.

venerdì, maggio 25, 2007


Ricconi-smart

Il presidente-smart degli industriali italiani, i peggiori d’Europa come li ha definiti una volta Prodi (che li conosce bene perché ci ha pomiciato per tutta la vita), i peggiori del mondo dico io, tra le altre cose ha detto che loro hanno “dato” molto, e ora tocca alla politica dare (a loro), perché nella barca sono quelli "che remano". Ma guarda un po’. Credevo che avessero soprattutto “preso” nella lunga storia di finanziamenti a fondo perduto, assistenzialismo selvaggio, cassa integrazione a volontà con la quale hanno devastato l’INPS, attentati ai diritti del lavoro, truffe mondiali come il caso Parmalat e molto altro. Deve essere come scrivono i giornali, cioè che il presidente-smart, dopo varie soffiate, allusioni, e continue smentite da parte sua, sta davvero per entrare in politica. Così alle prossime elezioni dopo Briatore questo paese dovrà farsi carico anche del presidente-smart. Che avrà un successo clamoroso, perché è noto che noi italiani adoriamo i ricchi, i potenti, diamo fiducia a chi ostenta il lusso, lo sfarzo. Li ammiriamo e li votiamo. Infatti siamo l’unico paese al mondo ad avere ancora un sultano.