giovedì, aprile 14, 2011

Cara nonna, non ti dico

Ho un ricordo molto vivido dei nonni materni. I miei genitori mi mandavano da loro in estate, nella campagna di Voltana di Lugo, perché mio padre era quasi sempre all’estero e mia madre era rinchiusa nel laboratorio di parrucchiera, l’unico nel nostro paese all’inizio degli anni ’60.
Era una vecchia, grande casa colonica coi muri di mattoni rossi, con un’aia che utilizzavano per “battere il grano”, cioè separarlo dalla paglia, dove giravano trattori, carretti, uomini con badili e zappe. I nonni coltivavano ancora il piccolo podere, il nonno lavorava anche come bracciante a giornata nei campi vicini e la nonna curava un enorme orto e un pollaio che producevano ortaggi, frutta e uova, acquistate da certe donne robuste che arrivavano in bicicletta con grandi sporte di paglia.

venerdì, aprile 01, 2011

La bellezza della cover

Ho sempre provato interesse verso le cover. Da ragazzo, quando scrivevo invasato di scrittura automatica, facevo cover di Henry Miller e di Kerouac. Gli amici dicevano che li imitavo (e li reinterpretavo) benissimo. In musica esistono cover stupende, alcune oserei dire addirittura più belle degli originali. Di Knocking on heaven's door di Bob Dylan non credo possa esistere, né ora né mai, versione più bella dell'originale, ma ne sono state fatte di notevoli. Ho sempre creduto che quella dei Guns n' Roses fosse magnifica, ma non conoscevo questa dei Nirvana. Ora quella dei Guns mi sembra commerciale, e Axl Rose che corre per il palco in mutande e scarponcini un emerito pagliaccio.