"Non di bidelle". La papessa del PD. Una vita da parlamentare. La casta che si cita da sola. Che si tutela da sola. Mica bidelle perdio. Mica a quel livello infimo perdio. Noi siamo "er più" perdio. Forse mai come in questi giorni una campagna elettorale è stata la Fiera della Cialtroneria. E poi dicono che c'è l'assenteismo. L'Antipolitica. Chi rappresenta l'Antipolitica?
Come lo Sceriffo di Notthingam.
mercoledì, gennaio 30, 2013
martedì, gennaio 29, 2013
Trapianto di braccia e gambe
Ho letto questo articolo nel blog dell'italo-americano Oscar Bartoli, e mi ha particolarmente impressionato.
Brendan Marrocco, 26 anni, il 12 aprile del 2009 e' saltato in aria in Iraq mentre guidava il suo mezzo corazzato. Era alla sua prima missione. Ha subito una quadrupla amputazione (gambe e braccia).
Il 18 dicembre e' stato operato al Johns Hopkins Hospital di Baltimora. L'operazione e' durata molte ore data la complessita' dell'intervento. Al momento le condizioni del giovane sono definite buone. Oltre ai farmaci antirigetto gli sono state praticate infusioni derivate dall'nterno delle costole del cadavere del donatore (bone marrow). Questa procedura dovrebbe assicurare una riduzione dei pesanti effetti collaterali che i medicinali antirigetto generano.
A Brendan Marrocco era stata applicata una complessa protesi. Ma i giovani soldati feriti e amputati spesso non vogliono usare queste costose protesi. Il complesso intervento chirurgico e' stato condotto dalla equipe del professore W.P. Andrew Lee che in una intervista ha detto che al momento sono 60 le persone che nel mondo hanno avuto trapianti di braccia. Secondo questo chirurgo la tecnica operatoria adottata sara' intensificata nel giro di pochi anni. Anche se le funzioni delle braccia trapiantate non saranno al 100%, tuttavia il paziente potra' avere un'autonomia di movimenti molto superiore a quella assicurata dalla protesi per quanto sofisticata.
Continua a leggere nel blog di Oscar Bartoli.
Brendan Marrocco, 26 anni, il 12 aprile del 2009 e' saltato in aria in Iraq mentre guidava il suo mezzo corazzato. Era alla sua prima missione. Ha subito una quadrupla amputazione (gambe e braccia).
Il 18 dicembre e' stato operato al Johns Hopkins Hospital di Baltimora. L'operazione e' durata molte ore data la complessita' dell'intervento. Al momento le condizioni del giovane sono definite buone. Oltre ai farmaci antirigetto gli sono state praticate infusioni derivate dall'nterno delle costole del cadavere del donatore (bone marrow). Questa procedura dovrebbe assicurare una riduzione dei pesanti effetti collaterali che i medicinali antirigetto generano.
A Brendan Marrocco era stata applicata una complessa protesi. Ma i giovani soldati feriti e amputati spesso non vogliono usare queste costose protesi. Il complesso intervento chirurgico e' stato condotto dalla equipe del professore W.P. Andrew Lee che in una intervista ha detto che al momento sono 60 le persone che nel mondo hanno avuto trapianti di braccia. Secondo questo chirurgo la tecnica operatoria adottata sara' intensificata nel giro di pochi anni. Anche se le funzioni delle braccia trapiantate non saranno al 100%, tuttavia il paziente potra' avere un'autonomia di movimenti molto superiore a quella assicurata dalla protesi per quanto sofisticata.
Continua a leggere nel blog di Oscar Bartoli.
giovedì, gennaio 24, 2013
Love Out un anno dopo
Questa recensione è uscita su La Repubblica Firenze domenica 20 gennaio. A parte la valutazione di merito sui racconti migliori, che resta personale, ha colto la motivazione centrale dell'opera, quella che mi ha spinto a ideare e a produrre questa antologia.
di Laura Montanari
«Io non prego. Io non ritiro nulla di tutto ciò che ho fatto, non chiedo perdono a nessuno», da "Gli occhi del Gatto" di Raul Montanari. «I baci che non sono scoppiati durante l'estate ce li siamo dati tutti insieme, la prima volta che ci siamo incontrati di nuovo, una sera di dicembre», da "L'amore assoluto" di Tiziano Scarpa.
«Dove tutto brucia le parole sono relitti» da "L'ultimo fuoco dell'acciaio tremante" di Alan Altieri.
«Love out» è una raccolta di racconti e poesie sull'amore in tutte le declinazioni che possiamo immaginare. Un'antologia che coglie il sentimento quando scoppia, quando si esaurisce, quando è gioia, quando è speranza, quando è desiderio, quando è erotismo. Ma pure quando si ferma e ci lascia nudi, quando fa male e diventa strazio. Scriveva Susan Sontag: «È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene via con la tua pelle». Ecco, le varie forme d'amore serviti ai lettori in antologia: dentro «Love out», 18 autori. Fra i brani più riusciti: Raul Montanari, Tiziano Scarpa, Giulio Milani, Geraldina Colotti e Veronica Tomassini.
di Laura Montanari
«Io non prego. Io non ritiro nulla di tutto ciò che ho fatto, non chiedo perdono a nessuno», da "Gli occhi del Gatto" di Raul Montanari. «I baci che non sono scoppiati durante l'estate ce li siamo dati tutti insieme, la prima volta che ci siamo incontrati di nuovo, una sera di dicembre», da "L'amore assoluto" di Tiziano Scarpa.
«Dove tutto brucia le parole sono relitti» da "L'ultimo fuoco dell'acciaio tremante" di Alan Altieri.
«Love out» è una raccolta di racconti e poesie sull'amore in tutte le declinazioni che possiamo immaginare. Un'antologia che coglie il sentimento quando scoppia, quando si esaurisce, quando è gioia, quando è speranza, quando è desiderio, quando è erotismo. Ma pure quando si ferma e ci lascia nudi, quando fa male e diventa strazio. Scriveva Susan Sontag: «È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l'altra persona può andarsene via con la tua pelle». Ecco, le varie forme d'amore serviti ai lettori in antologia: dentro «Love out», 18 autori. Fra i brani più riusciti: Raul Montanari, Tiziano Scarpa, Giulio Milani, Geraldina Colotti e Veronica Tomassini.
mercoledì, gennaio 23, 2013
Il Museo degli Orrori
Dunque è probabile - anzi, è praticamente sicuro - che dopo le elezioni dovremo mantenere a stipendio e pensione da parlamentare anche Augusto Minzolini, colui che aveva il soprannome di Raiset, cioè il TG1 totalmente asservito alle veline di Berlusconi, tanto da sembrare una succursale del TG4.
Non c'è limite.
Non c'è requie.
Non c'è pietà.
Quindi ogni giorno che entro al lavoro dovrò pensare che una parte del mio tempo sarà devoluta al pagamento dello stipendio e della pensione di Augusto Minzolini.
Conta qualcosa salire a San Luca per chiedere una grazia?
Raccomandarsi alla mia santa preferita, Clelia Barbieri delle Budrie?
Non vogliooo!
Nooo!
Picchì? Picchì?
Non c'è limite.
Non c'è requie.
Non c'è pietà.
Quindi ogni giorno che entro al lavoro dovrò pensare che una parte del mio tempo sarà devoluta al pagamento dello stipendio e della pensione di Augusto Minzolini.
Conta qualcosa salire a San Luca per chiedere una grazia?
Raccomandarsi alla mia santa preferita, Clelia Barbieri delle Budrie?
Non vogliooo!
Nooo!
Picchì? Picchì?
venerdì, gennaio 18, 2013
Missione compiuta
Questo racconto, pubblicato su Carmilla, nasce da molti riferimenti reali. Ricordo in particolare un caso, un "missile intelligente" che sterminò un'intera famiglia palestinese, bambini compresi. Il governo di Israele si dichiarò "costernato" e "dispiaciuto".
Scusate, abbiamo sbagliato.
Qui un altro caso, uno dei tanti
Riflettendo su un altro livello, del tutto diverso da quello oggettivo, mi chiedo, non senza sofferenza e inquietudine, perché attraverso il racconto ho voluto distruggere una famiglia felice.
La mia missione compiuta insomma.
Ma questa è un'altra storia.
Una storia psicologica.
Scusate, abbiamo sbagliato.
Qui un altro caso, uno dei tanti
Riflettendo su un altro livello, del tutto diverso da quello oggettivo, mi chiedo, non senza sofferenza e inquietudine, perché attraverso il racconto ho voluto distruggere una famiglia felice.
La mia missione compiuta insomma.
Ma questa è un'altra storia.
Una storia psicologica.
mercoledì, gennaio 16, 2013
Grandi attori, grandi registi, grandi investimenti = grande noia
Questa non è la recensione di un film “irrecensibile”, ma una semplice nota di servizio. Un consiglio. Un’opinione personale. Da prendere per quello che è: ovvero che il kolossal Cloud Atlas, scritto e diretto (come ci informano con grande energia tutti gli spot, gli strilli della produzione ecc) dagli sceneggiatori/registi di Matrix, è una palla intergalattica. Un mattone transgenerico, perché ha la pretesa di viaggiare tra i generi cinematografici, commedia, thriller, fantascienza, e così via. Attraverso sei storie che si intersecano continuamente (alcune molto ben recitate e dirette, ma non basta per realizzare un “grande” film), alternandosi talvolta solo con brevi sequenze, si vorrebbe dimostrare – raccontare? Sarebbe già più modesto e più avvincente – che tutto è collegato, tutto è connesso, tutto viaggia nel tempo, e le nostre vite non ci appartengono, perché "siamo legati ad altri, passati e presenti, e da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro". Insomma, qualcosa di molto simile al karma: le nostre anime viaggiano nel tempo, si riconnettono, generano il loro stesso destino. Grandi messaggi quindi, veicolati da un filmone lento, noioso, in alcuni punti irritante perché presuntuoso con quelle musiche diffuse che evocano fiction televisive di genere edificante. Hanno elaborato un contenuto, semplice e standardizzato, politicamente correttissimo, e ci hanno costruito un film con pretese enormi, stucchevoli. Matrix è lontano mille miglia, non c’è nulla della sua tensione, e della sua economia perfetta.
martedì, gennaio 15, 2013
Super.mega@ruffians.it
Dopo avere assistito alla farsa di Servizio pubblico, dove un giornalista/presentatore privo di scrupoli, pensando unicamente allo share del suo programma, ha offerto per l'ennesima volta la piazza mediatica a Berlusconi, permettendogli di trionfare nel trash di cui è maestro incontrastato, ho pensato di scrivere un corsivo. Ma l'indignazione per l'opportunismo imperante, per il cattivo gusto, lo sbracamento che ormai governano in Italia, me l'hanno impedito. Vedere un Santoro, che fu espulso dalla TV proprio da Berlusconi, che con cinismo lo invita nel suo programma, permettendogli di recuperare consensi, suscita pensieri nerissimi sul futuro di questo paese. Perché deve essere chiaro che Berlusconi ha vinto in ogni caso, essendo vincente il semplice apparire, scatenare casino, raccontare balle, fare avanspettacolo.
Nella impossibilità di scrivere, ho trovato un articolo sulla home-page di Tiscali, dove ogni tanto scrivo anch'io, di Massimo Ragnedda, che condivido totalmente. E' riuscito a esprimere tutta la rabbia, il senso di schifo e di indignazione in uno scritto limpido, duro, che invito a leggere. Qui
Nella impossibilità di scrivere, ho trovato un articolo sulla home-page di Tiscali, dove ogni tanto scrivo anch'io, di Massimo Ragnedda, che condivido totalmente. E' riuscito a esprimere tutta la rabbia, il senso di schifo e di indignazione in uno scritto limpido, duro, che invito a leggere. Qui
martedì, gennaio 08, 2013
Un killer gigolò
In edicola questo romanzo, ambientato a Mosca, con un mio racconto in appendice dal titolo Un killer gigolò. Stessa ambientazione, la Russia di oggi, coi suoi intrighi, la sua violenza, la ricchezza, il potere e l'estrema povertà.
Questo racconto è il quarto che esce nella collana Segretissimo, tutti con lo stesso protagonista, un superkiller che passa da una "missione" all'altra, da una "meditazione" all'altra. E' infatti un tipo alquanto speciale: vegetariano integralista, astemio, pratica lo yoga ed è un campione di kung-fu. Attualmente sta operando in un romanzo inedito, un thriller dal titolo Lo Specialista, con una bella prefazione di Alan Altieri, in cerca di un editore. Come scrive Altieri nella prefazione: "Meta-assassino senza presente ma con un passato tanto ignoto quanto immane, la sfida più grande che Lo Specialista si ritrova ad affrontare è anche la più subdola: quella contro se stesso."
La sua vita complicata infatti, la sua vita così semplice, lo porterà addirittura nella Cina del V secolo, in un viaggio nel tempo alla ricerca della sua vera origine.
Buona fortuna allo Specialista.
Questo racconto è il quarto che esce nella collana Segretissimo, tutti con lo stesso protagonista, un superkiller che passa da una "missione" all'altra, da una "meditazione" all'altra. E' infatti un tipo alquanto speciale: vegetariano integralista, astemio, pratica lo yoga ed è un campione di kung-fu. Attualmente sta operando in un romanzo inedito, un thriller dal titolo Lo Specialista, con una bella prefazione di Alan Altieri, in cerca di un editore. Come scrive Altieri nella prefazione: "Meta-assassino senza presente ma con un passato tanto ignoto quanto immane, la sfida più grande che Lo Specialista si ritrova ad affrontare è anche la più subdola: quella contro se stesso."
La sua vita complicata infatti, la sua vita così semplice, lo porterà addirittura nella Cina del V secolo, in un viaggio nel tempo alla ricerca della sua vera origine.
Buona fortuna allo Specialista.
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