giovedì, febbraio 20, 2014

In fuga

Fuga da New York, Fuga da Los Angeles (titoli di John Carpenter), Fuga da Alcatraz ecc. La fuga è salvezza, è una soluzione che può essere vincente, come insegna il Sun-Tzu. Quando il pericolo è sovrastante, e minaccia di schiacciarci, il ricorso alla fuga è la scelta più intelligente, oltre che obbligata. Su Carmilla sto pubblicando qualche racconto proprio sulla fuga. Questo, narra la fuga dal Purgatorio, dopo che ci sono entrato col mio vecchio amico scomparso Valter Binaghi, dove siamo rimasti per più di seicento anni (nel Purgatorio i tempi sono leggermente dilatati). Il primo marzo, sempre su Carmilla, uscirà "Fuga dall'Italia", un testo in parte ispirato all'orrenda vicenda dei militanti NO TAV arrestati per avere bruciato un compressore, reato di "terrorismo" per il quale rschiano 30 (trenta!) anni di carcere, e da una storia a fumetti di Andrea Pazienza. Ci sarà anche "Superbone", il personaggio misterioso.

Il mio nome è Jimi Hendrix

Nonsolo thriller! Questo romanzo, che fu pubblicato da un editore di Ravenna nel 2003, uscirà nel prossimo giugno con un nuovo titolo e in una versione rinnovata. Narra le avventure di un gruppo di adolescenti nella durissima terra di Romagna nell'inverno del 1969-70. Terra di frontiera, ricca, a vocazione agricola e a piccola e media industria, di sicuro non era un paese per giovani. I nostri ragazzi seguono le mode psichedeliche degli anni '60, libertà, creatività, anarchia. Il loro leader naturale ha come eroe di riferimento Jimi Hendrix, maestro di canto e di chitarra, di blues ma anche di stile. Lo imita, lo sogna, anche nell'aspetto fisico, abbigliamento e capelli, oltre ad averne ereditato il soprannome.

Diviso in due parti, nella prima facciamo conoscenza coi nostri personaggi e con l'ambiente del tremendo paese di Mezzaluna, durante un fine settimana come tanti.
Nella seconda il nostro gruppetto di panchinari riceve uno straordinario invito da parte di un gruppone di coetanei marxisti-leninisti di orientamento maoista: passare insieme il capodanno in una grande casa di legno in Val Gardena. Santo cielo, come non accettare? L'alternativa è una deprimente serata in qualche tristissima discoteca della bassa, o un festino in una casa privata, senza ragazze o quasi, mentre i maoisti dispongono di amichette straordinariamente carine. Così si parte, e dall'incontro-scontro tra le due subculture se ne vedono delle belle.