venerdì, marzo 25, 2011

Ma chi sono? Cosa sono?

Fossero almeno di destra. Avremmo di fronte un avversario – un nemico con un progetto – un progetto da combattere – il mondo diviso tra ricchi e poveri e i ricchi devono comandare come classe, essere i padroni e i poveri nutrirli e lavorare per loro – un programma con dei diritti e dei doveri nonostante tutto; invece il dramma, il vero, autentico dramma italiano, è che non sono nulla di definibile, non sono né di destra né di centro né di sinistra, non sono credenti né atei, non hanno nessuna idea né progetto, a parte l’unico, il solo per il quale lavorano: restare al potere per accumulare ricchezza e privilegi, e cavalcare tutte le onde, dire oggi una cosa e domani il suo contrario, baciare le mani a papi e dittatori per poi bombardarli il giorno dopo per poi negare i bombardamenti, tanto la maggioranza della popolazione non sa, non capisce perché i sondaggisti gli hanno detto che l’unico medium che le fornisce informazioni è la televisione, e loro, che grazie all’incredibile immobilismo dei governi di centrosinistra la controllano quasi completamente, non temono di cadere nel ridicolo o nel patetico (definizioni a loro del tutto ignote).

venerdì, marzo 18, 2011

In finale

La città nera è entrato nella terna finalista del Premio Franco Fedeli, considerato uno dei più prestigiosi - se non il più prestigioso - premio italiano di letteratura gialla e noir. La cosa mi onora soprattutto per un motivo: il narratore di questo romanzo è un sergente della polizia di Roma, nel 2106. Cerca di compiere il suo dovere in una città devastata dalla corruzione e dal malaffare, con scarsi mezzi a disposizione, sottoposto a un potere dispotico e folle a cui non importa nulla dell'ordine pubblico. Il sergente Antonio Draghi è un uomo d'altri tempi, un uomo e un poliziotto di cui ci si può fidare. Mi onora che sia stato valorizzato proprio da una giuria e da selezionatori appartenenti alla Polizia di Stato.

lunedì, marzo 07, 2011

Solo un'eccezione



Di questo gruppo, Paramore, non so nulla, salvo che vengono definiti “punk-emo-pop”; non è certo colpa mia. Poi leggo che hanno partecipato alla colonna sonora di Twilight. Non ho colpa neanche di questo. Però di questo video, che ho sentito per caso in una radio, mi piace la melodia, il romanticismo. Un vecchio amico lupo della steppa quando l’ha saputo ha detto che sono diventato “criptico” con un video “adolescenziale”. Può essere. Però come posso riscattarmi dal fatto che mi piacciono le parole, l’incontro col padre, la fiducia nell’amore nonostante tutto, il viaggio attraverso le stanze - e quando la cantante si alza da tavola, nel ristorante, mentre i ragazzi cambiano continuamente di fronte a lei, si è mai vista tanta grazia femminile?