venerdì, marzo 10, 2006


Scrittori, siete a posto?
Sull’inserto Uomo dell’Espresso c’è un manualetto (una tassonomia) di Daria Bignardi per gli scrittori che si affacciano sul mondo. Ci sono i segreti e le regole del look, che a quanto pare è il requisito più importante per farsi notare, e quindi leggere. “In principio fu Alessandro Baricco” dice la bordeggiatrice de Le invasioni barbariche, “la sua camicia bianca con le maniche arrotolate aprì un mondo”. Baricco, la storia. E oggi? “Oggi è il look di Sandro Veronesi, jeans sformati, finta noncuranza, immagine tradizionale di scrittore-tipo”. Carlo Lucarelli è “metropolitano ipertrasandato” mentre Raoul Montanari porta “magliette aderenti da iperpalestrato, però fa errori madornali, scarpe sbagliate per esempio”; all’estero si segnala “la scuola di Nock Hornby, hip metropolitano all’inglese, t-shirt, jeans neri, scarpe Doc Maartens”; e Paul Auster, “con il suo meraviglioso casual non casuale”. Tutto questo è importante, perché oggi “lo scrittore moderno fa vita da scrittore, televisione, readings, presentazioni, tournée”.
Quindi, scrittori, siete avvertiti: o curate l’immagine, e siete fotogenici, oppure è meglio che, come diceva Burroughs, vi ritiriate davanti al caminetto a cuocere salsicce sulla griglia. E usate pure le pagine dei manoscritti per accendere il fuoco.

(Nella foto: un autoritratto di Robert Mapplethorpe in versione "drag queen".)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'abito non fa il monaco si dice in Italia. Forse deriva dal fatto che l'apparire è in Italia una pietra angolare di una parte della cultura. Ma, molto più saggiamente, i tedeschi dicono il contrario: Kleider machen Leute (i vestiti fanno la gente). Si potrebbero citare innumerevoli stili ed aneddoti in proposito sui vari scrittori e registi e artisti -a cosa portino non si sa: una certà mondanità non manca mai. Il buon Bertolt Brecht girava ad esempio spesso (oltre che col sigaro -pare non esista una foto senza) con casacche e giacche operaie -che erano però tagliate e cucite in sartoria.

maline

Anonimo ha detto...

Ma che è "la bordeggiatrice"? Una che bordeggia, e che è "bordeggia"?

Anonimo ha detto...

Regole del look: mi fa un po' sorridere, ma e' cosi' ci sono...anche se sarebbe piu' consolante poter pensare che ognuno di noi ha un suo modo di vestire che rispecchia il proprio carattere.
Tu dici che gli scrittori vestono in un certo modo solo per essere letti e quindi venduti?
Cioe' esiste un look dello scrittore che vende, uno del regista, un altro del cantante rock del maestro, dell'impiegato...e che in base al look noi abbiamo piu' o meno successo?
Forse e' proprio cosi'...allora prima di ritrovarmi costretta a fare chissa' cosa (i barbeque li faccio gia'...)dovro' correre ai ripari e abbandonare i gins neri, le magliette rosa le gonne indiane che ho sempre portato!!!
Ecco il perche' del mio stagnare nel mondo!!!
Pero' voglio chiedere alla Daria che ho il piacere di conoscere...cosa vuole dire il mio look.
E tu Baldrus, di look sei?
pap

Anonimo ha detto...

Anon2: mah, la definiscono così nel pezzo. Io l'ho trascritto pari. Penso che sia un riferimento a "border line", nel senso che il programma che conduce è "border line", ma va' a sapere.
Pap: visto che la conosci la Daria, chiedile anche perché Lucarelli sarebbe "ipermetropolitano trasandato", è sempre vestito di nero, tutto stirato e lavato, dov'è il trasandamento? Ed io... ci guardavo, al look, quando mi davo da fare; adesso mi sa che mi sono spuntate delle scaglie ossee sulla schiena e anche una coda che si allunga... il look naturalistico "dinosauro". Ma no, anch'io cerco di stare in tiro, non bariamo.

Anonimo ha detto...

Ciao!
Volevo dirti che ho pubblicato un romanzo...una lettera dal passato...
se ti interessa la trama o vuoi saperne di più vienimi a trovare sul mio blog...
"unaletteradalpassato.blogspot.com"

Grazie!!!