Un nuovo eroe si aggira per l’Italia; un nuovo commentatore, un nuovo moralista, un nuovo salvatore degli interessi nazionali: è il Presidente degli Industriali Luca Cordero di Montezemolo. Ogni volta che sale sul trespolo e parla leggiamo sui giornali che la Sinistra "plaude". La Destra vorrebbe plaudire, ma non ce la fa perché Montezemolo è insoddisfatto. Ha avuto troppo poco dalla Destra. Non sono abbastanza "rigorosi" i destri, ovvero hanno pompato troppo poco denaro nelle casse senza fondo dei "peggiori capitalisti d’Europa". Hanno concesso pochi privilegi rispetto a quanto promesso, non sono stati di parola. La Destra è impegnata soprattutto a favorire se stessa, a tutelare i propri interessi, è troppo dipendente dalla mafia interna. E Montezemolo, che ha bisogno, è trascurato.
Con la Sinistra va meglio. Andrà meglio, lo sappiamo tutti. Siamo preparati. Quando andrà al governo i primi cui penserà, finalmente, saranno loro, i fratellini di Montezemolo. Bisogna offrire, e dare, soprattutto dare, per avere il loro appoggio, l’appoggio dei belli. Sì, perché gli industriali, i ricchi, sono belli. Gli italiani, è noto, adorano i ricchi-belli, li mandano pure al governo. Se uno è ricco e bello, pensano, vuol dire che è anche bravo, e se lo è per sé, allora lo è per tutti.
Così, uno dei piaceri supremi di molti capi della Sinistra è farsi benvolere dai ricchi-belli. D’Alema, in particolare, non vede l’ora di inginocchiarsi davanti ai principi, baciare l’anello e dire loro, finalmente: vedete come sono bravo? Vedete che di me potete fidarvi? Allora, mi invitate alle vostre feste esclusive? Mi accogliete tra di gli dei? Posso definirmi anch’io bello?
Chi pagherà per tutto questo can-can, per questi pavoneggiamenti, saremo noi, come sempre. Cioè le classi medie e medio-basse, quelli stanchi, quelli brutti. Questo, ovviamente, avverrà in nome della "gravità della situazione"; perché quando il buco spaventoso creato dalla Destra sarà finalmente reso noto dovremo "rimboccarci le maniche, tutti insieme". Lo dice anche il Presidente Ciampi. Insieme nel dare e nell’avere. Noi daremo il nostro tempo, le nostre risorse, le nostre pensioni, la nostra fatica, e avremo in cambio, per consolarci, la loro immagine sfolgorante, e la loro bellezza.
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