con questo intervento il Blog Baldrus va in vacanza per due-tre settimane. Ci sentiamo quindi al rientro, speriamo con tante nuove idee. Buone vacanze a tutti.
di Agostino
Lo ammetto, Stefano Benni mi diverte. So che fa strocere la bocca ai palati letterariamente più raffinati, che nessun professore lo metterà mai in una antologia, anche se è uno degli autori più prolifici e più letti degli ultimi anni. Personalmente, fin dai tempi del Bar Sport, ho sempre letto con piacere le sue invenzioni, il suo modo funambolico di raccontare vizi e virtù degli italiani. Margherita Dolcevita però, la sua ultima fatica pubblicata da Feltrinelli, l'ho trovata un po' debole. Il tema è il consumismo, la pubblicità, i bisogni indotti che ci spingono a comprare cose inutili e costose, la necessità di confrontarsi con i vicini: può, tutto questo, corrompere una tranquilla famiglia che vive in periferia? Sembra di sì ma per fortuna una bambina grassottella e sorridente, che gli amici chiamano Dolcevita, oppone resistenza. La scrittura come sempre è brillante e scoppiettante, condita di elementi magici, sconfina spesso nel fiabesco. Sotto questo complesso apparato fantastico, di solito, Benni nasconde riflessioni più o meno amare sui mali del nostro tempo, costruisce personaggi veri e credibili. Stavolta mi è parso che avesse meno da dire. Ciò non toglie che sia una buona lettura estiva, e che gli darò un'altra occasione alla prossima uscita. A proposito di temi sociali trattati con umorismo, analisi spietata dell'attualità e grande fantasia, segnatevi questo titolo: Jonathan Coe, Il circolo chiuso. Magari ne parliamo un'altra volta.
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