lunedì, luglio 14, 2014

Il suo nome è Jimi Hendrix

Matteo Telara ha scritto questa interessante recensione sul sito La Poesia e Lo Spirito. Ha colto molti punti importanti del romanzo, forse i più importanti. Il libro non è ancora stampato, lo sarò entro luglio. Il 12 agosto lo presenteremo a Ravenna, dove verrà tra l'altro proiettato un documentario su Jimi Hendrix, quando si esibì al palasport di Bologna nel 1968, un concerto che andò quasi deserto perché pochissimi, in Italia, sapevano della sua esistenza. 

Come ho già scritto, l'attuale situazione editoriale è grave. Molti editori indipendenti chiudono. Il "mercato" è completamente in mano alle major, che "pompano" con una quantità enorme di titoli usa e getta. Per questo alcuni editori stanno uscendo dal circuito della distribuzione, dove non hanno promozione alcuna né visibilità. Significa buttare nel nulla le copie, e le poche vendute (che non vengono quasi mai esibite sugli scaffali delle librerie megastore, le uniche ormai che restano aperte) vedono i ricavi quasi completamente "succhiati" dal distributore. Questi editori cercano, con grande fatica, dei circuiti alternativi, vendita diretta soprattutto. Per questo suggerisco, a chi fosse interessato a questo romanzo, che personalmente amo molto, di rivolgersi alle librerie on-line oppure scrivere direttamente all'editrice Arianna info@edizioniarianna.it

Il mio nome è Jimi Hendrix
di Matteo Telara

Ha tutto quello che ci si aspetterebbe da un romanzo generazionale questo Il mio nome è Jimi Hendrix di Mauro Baldrati, pubblicato dall’editore indipendente Edizioni Arianna di Palermo: una gioventù inquieta e diversificata, ai cui sogni di riscatto si contrappone una disarmante pochezza di prospettive; genitori spesso distanti, che non capiscono o che non vogliono ricordare cosa significasse essere giovani; i primi amori, consumati nelle sale fumose di qualche discoteca o di qualche casa affittata; l’Italia alla vigilia dei ’70 e infine una colonna sonora vibrante e portentosa, che però, e questo è un particolare da non sottovalutare, proviene da un mondo oltreconfine (l’Inghilterra e gli Stati Uniti) che sembra aver già da tempo abbracciato quel senso di libertà e di liberazione che dalle nostre parti è invece imbrigliato nelle maglie sempre più opprimenti di un’ideologia invadente e onnicomprensiva.

(Continua a leggere su LPELS)


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