Chi? Cosa?
Dunque ce l’hanno fatta. Dopo una lunga, lacerante discussione che ha minacciato di sbriciolare la coalizione il Centro Sinistra ha deciso: si faranno le primarie. Se ne era già discusso per mesi e mesi, facciamole, ma no, non facciamole, ma sì, ma no; Bertinotti si presenta, ma no, non si presenti, e invece sì. Adesso sembra che si presenti, salvo altre polemiche e feroci discussioni e accuse reciproche; così si deciderà, finalmente, chi, CHI guiderà la coalizione. Vi sembra cosa da poco?
Il Centro Sinistra ha terminato da poco un’altra devastante discussione, durata un paio d’anni, per decidere il nome. Vi sono stati litigi furibondi, minacce, infine si è trovato un nome che ha messo tutti d’accordo. Quale nome? L’Ulivo? La Fed? Io non l’ho capito. Ricomincerà il can-can?
Comunque, dopo tre anni di foto sui giornali e interviste televisive il Centro Sinistra si presenterà alle elezioni con un nome e un leader. Ammesso che ci si arrivi, perché la discussione potrebbe protrarsi all’infinito, non avere mai una conclusione e alle elezioni si arriverebbe in piena polemica interna.
Ma pensiamo positivo: ci sarà la convention democratica e si deciderà CHI sarà il leader.
Well, allora qualcuno, io per esempio, pensa: per fare COSA?
Qui non ci sono discussioni. E’ un argomento, quello del programma, che viene toccato di sfuggita, in termini ultragenerici, o non viene toccato affatto. Poiché tutto è in funzione della televisione, e il programma è un argomento greve, poco spettacolare, meglio sorvolare.
Tuttavia ci ha provato il leader pre-primarie, il prode Prodi, l’altra sera a Porta a Porta. Un campione di ragazzi selezionato da un super gasato Manheimer gli ha rivolto alcune domande soft sulle tematiche che, assicurava il super gasato, erano rappresentative del pensiero collettivo del popolo italiano. Il prode Prodi, che personalmente considero persona seria, e anche sincera, ha detto di tutto e di più. C’è da risollevare l’Italia dalla crisi, da sistemare i conti, la produzione, il commercio, l’immigrazione, i prezzi, le tasse, c’è tanto “da lavorare” affinché il nostro paese “torni a vincere in Europa”. Era una panoramica a 360° di cure drastiche, di ideali da realizzare. Io, che dormicchiavo sul divano, ho capito che solo una cosa, solo una cura è certa, solo una terapia verrà davvero seguita: il calo delle tasse alle aziende. Questo si farà, è fuor di dubbio. E ho capito anche, con assoluta chiarezza, che questo taglio, questo regalo, affinché l’Italia “torni a vincere in Europa”, dovrò pagarlo io, di tasca mia, con una ulteriore perdita di potere d’acquisto, perché dovrò tirare fuori dei soldi per darli non ai poveri mendicanti che affollano le strade di Bologna, ma a Luca Cordero di Montezemolo. Posso protestare, posso indignarmi, ma chi se ne frega. Tanto si deve fare e si farà.
Ho detto che il prode Prodi ha spaziato a 360°, ma non è vero. Diciamo e 350. Infatti un argomento non è stato toccato, almeno fino a mezzanotte, quando sono definitivamente crollato: l’ambiente. Questo tema non era presente tra quelli che il super gasato Manheimer ha indicato come i temi che stanno a cuore al popolo italiano, che erano l’occupazione, i prezzi, le tasse, lo sviluppo ecc. L’ambiente è un dettaglio che non interessa a nessuno. I veleni che respiriamo, l’aria dolciastra, avvelenata di gas di scarico, l’inquinamento elettromagnetico che causa le leucemie, la devastazione del territorio per costruire nuovi palazzi da dare in pasto alla speculazione, e nuove strade per far circolare la lunghissima colonna di camion, sono dettagli che interessano solo a quei perditempo degli ecologisti.
Poi c’è un altro tema che non viene mai, dico mai toccato dai leaders politici. Lo dico sottovoce, a testa bassa, perché è pericoloso: la cultura. Qui non solo c’è disinteresse, è molto peggio. Parlare di cultura oggi in Italia è estremamente rischioso, si fanno brutte figure, si perdono voti, si può addirittura arrivare a una incriminazione per turpiloquio.
Dunque ce l’hanno fatta. Dopo una lunga, lacerante discussione che ha minacciato di sbriciolare la coalizione il Centro Sinistra ha deciso: si faranno le primarie. Se ne era già discusso per mesi e mesi, facciamole, ma no, non facciamole, ma sì, ma no; Bertinotti si presenta, ma no, non si presenti, e invece sì. Adesso sembra che si presenti, salvo altre polemiche e feroci discussioni e accuse reciproche; così si deciderà, finalmente, chi, CHI guiderà la coalizione. Vi sembra cosa da poco?
Il Centro Sinistra ha terminato da poco un’altra devastante discussione, durata un paio d’anni, per decidere il nome. Vi sono stati litigi furibondi, minacce, infine si è trovato un nome che ha messo tutti d’accordo. Quale nome? L’Ulivo? La Fed? Io non l’ho capito. Ricomincerà il can-can?
Comunque, dopo tre anni di foto sui giornali e interviste televisive il Centro Sinistra si presenterà alle elezioni con un nome e un leader. Ammesso che ci si arrivi, perché la discussione potrebbe protrarsi all’infinito, non avere mai una conclusione e alle elezioni si arriverebbe in piena polemica interna.
Ma pensiamo positivo: ci sarà la convention democratica e si deciderà CHI sarà il leader.
Well, allora qualcuno, io per esempio, pensa: per fare COSA?
Qui non ci sono discussioni. E’ un argomento, quello del programma, che viene toccato di sfuggita, in termini ultragenerici, o non viene toccato affatto. Poiché tutto è in funzione della televisione, e il programma è un argomento greve, poco spettacolare, meglio sorvolare.
Tuttavia ci ha provato il leader pre-primarie, il prode Prodi, l’altra sera a Porta a Porta. Un campione di ragazzi selezionato da un super gasato Manheimer gli ha rivolto alcune domande soft sulle tematiche che, assicurava il super gasato, erano rappresentative del pensiero collettivo del popolo italiano. Il prode Prodi, che personalmente considero persona seria, e anche sincera, ha detto di tutto e di più. C’è da risollevare l’Italia dalla crisi, da sistemare i conti, la produzione, il commercio, l’immigrazione, i prezzi, le tasse, c’è tanto “da lavorare” affinché il nostro paese “torni a vincere in Europa”. Era una panoramica a 360° di cure drastiche, di ideali da realizzare. Io, che dormicchiavo sul divano, ho capito che solo una cosa, solo una cura è certa, solo una terapia verrà davvero seguita: il calo delle tasse alle aziende. Questo si farà, è fuor di dubbio. E ho capito anche, con assoluta chiarezza, che questo taglio, questo regalo, affinché l’Italia “torni a vincere in Europa”, dovrò pagarlo io, di tasca mia, con una ulteriore perdita di potere d’acquisto, perché dovrò tirare fuori dei soldi per darli non ai poveri mendicanti che affollano le strade di Bologna, ma a Luca Cordero di Montezemolo. Posso protestare, posso indignarmi, ma chi se ne frega. Tanto si deve fare e si farà.
Ho detto che il prode Prodi ha spaziato a 360°, ma non è vero. Diciamo e 350. Infatti un argomento non è stato toccato, almeno fino a mezzanotte, quando sono definitivamente crollato: l’ambiente. Questo tema non era presente tra quelli che il super gasato Manheimer ha indicato come i temi che stanno a cuore al popolo italiano, che erano l’occupazione, i prezzi, le tasse, lo sviluppo ecc. L’ambiente è un dettaglio che non interessa a nessuno. I veleni che respiriamo, l’aria dolciastra, avvelenata di gas di scarico, l’inquinamento elettromagnetico che causa le leucemie, la devastazione del territorio per costruire nuovi palazzi da dare in pasto alla speculazione, e nuove strade per far circolare la lunghissima colonna di camion, sono dettagli che interessano solo a quei perditempo degli ecologisti.
Poi c’è un altro tema che non viene mai, dico mai toccato dai leaders politici. Lo dico sottovoce, a testa bassa, perché è pericoloso: la cultura. Qui non solo c’è disinteresse, è molto peggio. Parlare di cultura oggi in Italia è estremamente rischioso, si fanno brutte figure, si perdono voti, si può addirittura arrivare a una incriminazione per turpiloquio.
Nessun commento:
Posta un commento