Mia figlia, di diciassette anni, da qualche tempo ascolta di continuo questa canzone Someone like you, di Adele. Per ore e ore la casa risuona di queste note, e di questa voce. Talvolta l'ascolta anche in compagnia di un'amica, se passo davanti alla sua stanza sbircio e le vedo che cantano, come in un karaoke, con gli occhi chiusi. E la faccia ispirata. E qualche volta ho avuto l'impressione di intuire qualche lacrima.
Qualcuno come te.
Un tempo un'altra canzone ebbe lo stesso effetto sulle ragazze, ma anche sui ragazzi: con Killing me softly c'erano facce ispirate, e qualche lacrima. Ricordo un romanzo in cui si parlava di giovani, e uno di loro, un tipo tosto, uno macho, era stato visto ascoltare killing me softly “con gli occhi chiusi”; perdio, osservava l'autore con ironia, c'è qualcosa che non va nel tipo. Forse era un libro di Gianluca Morozzi, ma forse no, e l'autore mi scuserà se l'ho confuso con qualcun altro.Qualcuno come te.
Uccidimi, ma dolcemente, questo il senso. Le atmosfere sono simili, lo stesso struggimento, la stessa malinconia, lo stresso romanticismo.
Questa invece è un'immagine della coda a Milano il 14 ottobre per l'uscita del nuovo romanzo di Fabio volo, Le prime luci del mattino. Incollo il passo di una scheda editoriale, presa a caso sul web:
Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimonio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello: "Non viviamo insieme, insieme ammazziamo il tempo. Abbiamo stupidamente pensato che due infelicità unite potessero dar vita a una felicità". Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l’università, l’uomo da sposare... perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si affacciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in discussione. Elena si rende conto che un altro modo di vivere è possibile. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. "Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io."
Sommando tutti questi fattori ho scoperto l'acqua calda: gli adolescenti hanno bisogno d'amore, perché è il pensiero più importante della loro vita. Cercano l'amore, la sua rappresentazione, il suo simbolo, la sua emozione. Lo cercano, per scoprirlo e per viverlo. Noi, scrittori adulti, non ci capiamo nulla, non ricordiamo più com'era, come eravamo noi. Scriviamo libri sul mondo, dei noir, dei romanzi di formazione, di tutto e di più, ma li abbiamo perduti, non ci nteressano. Così, nel loro immaginario si inseriscono i Fabio Volo e i Moccia, gli unici che riescano a capire le frequenze, e a dare risposte. Le loro risposte.
Poi noi protestiamo, ci stupiamo e ci indignamo.
E questi imprenditori dell'immaginario giovanile si prendono tutta l'attenzione dei ragazzi.
Perché noi gli lasciamo campo aperto. Noi non ci siamo. Noi siamo altrove.
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