giovedì, settembre 25, 2014

Against the Troika

Giochi sporchi, sporchissimi, luridi nel baraccone italiano. Dopo alcuni mesi di populismo e di annunci, il governo dei saltimbanchi, cioè ministri di paglia che fingono di governare, i cosiddetti “poteri forti” (banche internazionali, e la troika), stanno staccando la spina. Troppo poco operativo, non abbastanza massacratore. Renzi avrebbe ormai i giorni contati. La corsivista di carmilla lo dice da sempre, e io non ci credevo. Renzi è troppo populista, pensavo, e in Italia, si sa, il populismo paga sempre.
Ma basta che i media, ora asserviti, gli voltino le spalle (e ha iniziato il Corriere), per ribaltare gli umori popolari. Poi, andrà su Draghi, o chi per lui. Ovvero, un  nuovo Monti. Vale a dire: nuovi, operativi massacri sociali, senza buffonate e discorsi a vanvera. Di nuovo sanità, pensioni, scuola. La devastazione di ciò che resta, forse il default stile Grecia. Non sto facendo l’apocalittico. E’ così che va. E’ questo il progetto.
Intanto gli italiani inghiottono tutto, la distruzione del futuro per i propri figli, le proprie pensioni, tutto. Siamo (cioè, “sono”, io mi chiamo fuori questa volta) dipendenti della demagogia televisiva, senza un po’ di senso critico, né di coraggio.

Intanto, quelli procedono. Ci tengono in pugno e lo sanno.
Ci derubano, ci rovinano, tanto i voti arrivano sempre.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

tremendo quello che dici, ma sono consapevole sia la realta'. Il fatto e' che, come dici tu, tanto i voti arrivano; quindi cosa si puo' fare?
La rivoluzione? E come? Non sarebbe un altro massacro?

Baldrus MC ha detto...

Siamo abituati a un concetto di rivoluzione violenta, con guerre ecc., ma i tempi sono cambiati. Oggi la rivoluzione consiste nel ritrovare la sovranità nazionale, con un parlamento degno di questo nome e una classe dirigente non parassitaria. Ma se ci guardiamo intorno vediamo come passino le normative più reazionarie col consenso popolare. Quindi quello che si potrebbe fare (devo usare il condizionale purtroppo) è smetterla di credere a tutti quei saltimbanchi televisivi e riuscire a esprimere una nuova classe dirigente.