mercoledì, novembre 23, 2011

Il paradiso fiscale del marketing

Circa un mese fa ho scritto sulla deriva della critica cinematografica italiana, le recensioni omologate, intercambiabili, che sembrano i comunicati stampa delle case di produzione (su Carmilla, qui)

Sergio Garufi, nel suo blog, parla invece di una certa critica letteraria, troppo attenta ai risvolti promozionali. Ci racconta la terza pagina de La Stampa, tutta dedicata all’ultimo libro di Margaret Mazzantini, con sottostante pubblicità del libro (qui l’articolo). 

L’intreccio tra la cosiddetta critica e la promozione commerciale (o marketing) è ormai un dato di fatto nel nostro paese, e i “giornalisti” letterari sono diventati dei promoter; ma non solo. Ricordo al concerto del primo maggio di due anni fa, quando prima dell’esibizione di Vasco Rossi il presentatore Sergio Castellitto pensò di leggere un passo da un libro: esibì per bene la copertina, lesse con tono intenso, anzi, falsamente intensivo – introduzione adeguata al “poveta” della falsa rabbia giovanile – davanti a qualche milione di spettatori (tele + pubblico), una pagina del romanzo di sua moglie, Margaret Mazzantini, Venuto al mondo
La premiata ditta.
La cricca.
La famiglia.
Il guanxi.
Benvenuti in itaGLia, il paesotto che ha smesso di ridere.

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