venerdì, novembre 25, 2011

Motherfuckers!


I Motherfuckers (Bastardi, Figlidiputtana) erano un gruppo underground radicale americano, attivo negli anni '60. Oggi potremmo dire che erano multimediali, come per esempio i loro compadri Fugs di Ed Sanders e Tuli Kupferberg, cioè suonavano, recitavano, scrivevano, forse dipingevano. Nell'ottobre 1968 furono protagonisti della storica occupazione di uno dei teatri più famosi del mondo, il Fillmore di New York, per farne uno spazio autogestito. Durante quei giorni si esibirono gli Who, il Living Theatre di Julian Beck con lo spettacolo Paradise now, e altri gruppi e artisti meno noti.
Esiste un interessante (e anche esilarante) reportage, che conto di postare qui nei prossimi giorni (l'unico problema è che bisogna ricopiarlo, perché non esiste il file).

Oggi, che è attiva una contestazione mondiale contro il capitalismo globalizzato finanziario, coi movimenti degli Indignati, Occupy Wall Street, e tanti altri gruppi che si oppongono allo scempio dell'ambiente (per esempio i NO TAV), del nostro tempo, del nostro futuro, dei nostri diritti, è utile fare un salto nella storia e andare a riscoprire i movimenti di quegli anni, quando tutto era diverso, ma altrettanto contraddittorio e minaccioso. Il Potere è cambiato, e la protesta pure. Però esiste un proverbio che dice: quando tutto cambia, nulla cambia. Rileggiamo i testi, riascoltiamo la musica, e non c'entra la nostalgia o il culto del passato; ripercorriamo i sentieri dei nostri padri, per cercare di capire dove stiamo andando, o dove ci obbligano ad andare. Questi sono due testi dei Motherfuckers, pubblicati sulla rivista underground Rat circa nel 1968. Il maiuscolo del primo è nell'originale.

Per sopravvivere si deve combattere

PER VIVERE SI DEVE AMARE
    PER AMARE SI DEVE SOPRAVVIVERE
       PER SOPRAVVIVERE SI DEVE COMBATTERE

Siamo gente nuova

Siamo gente nuova
    Una generazione di Mutanti
    dalla mentalità mojo
Il tipo che girava col codino
torna con la scure di Geronimo
Poveracci di Babilonia camminano su strade
    d'oro puro: accecati dal sole
Zapata da bandito cosmico/chimico
saccheggia la valle dei diavoli.
Siamo una musica nuova...
    dappertutto e tutto
una Musica Libera... che non si riflette in statistiche
    relative alle vendite o in manovre pubblicitarie...
    ma in un popolo nuovo
    che esprime una realtà nuova.

Liberatevi: trovate nuovi fratelli e sorelle
e insieme comprendete i vostri bisogni. Mettete le vostre mani insieme sui vostri cazzi, sulle vostre pistole, sulle vostre fiche, sulle vostre tette, che sono il presente, il futuro. Progettate la distruzione del sistema mortifero di sbirri e giudici... prendete coscienza dello svincolarsi dell'energia in un ambiente che sia libero. E considerate tutto ciò che fate come tale da guidarvi alla libertà. Se la musica che fate per l'ascolto non deve subire i limiti imposti dalla domanda consumistica, deve condurvi verso quell'energia, verso quello spirito libero che si esprimeva come si sente.

La musica è nella gente
e la gente è per strada
Seguite col movimento i ritmi naturali
Seguite col movimento i ritmi di dentro
    SIAMO LA NOSTRA MUSICA

1 commento:

Anonimo ha detto...

questi nella foto sono i Cheeta Chrome Moterfuckers


Italiani(pisa),non americani


erano attvi negli anni 80

Non c'entrano un tubo con l'articolo che hai scritto ma è sempre carino vedere gente che pur di attirare attenzione fà mash up di foto-situazioni ecc ecc....

ciao ciao