Dunque la Chiesa, per bocca del card. Bertone, ha lanciato un anatema contro Il Codice da Vinci, invitando tutti, cattolici e atei, a non comprare il libro. La scelta dei tempi è un po’ strana, perché intanto ha venduto venticinque milioni di copie, e sono usciti addirittura vari testi interpretativi, le guide al Codice. Oppure i tempi sono stati studiati a tavolino? E’ probabile infatti che, con l’anatema lanciato poco dopo l’uscita, i venticinque milioni sarebbero diventati trenta, o quaranta. Comunque non intendo entrare nel merito del libro – che ovviamente ho letto, essendo io un amante di romanzoni e feuillettons – ma sottolineare il fatto che la Chiesa prende posizione su certi fenomeni e tace totalmente su altri che pure la coinvolgono in maniera diretta.
Prendiamo un altro romanzone, anche se televisivo: la soap Orgoglio. A mio avviso vi si narra un fatto di una gravità inaudita - lo dico senza ironia - e mi sbalordisce che la Chiesa non abbia speso una sola parola di condanna. Sono costretto a riassumere: la marchesa Anna Obrofari sposa, in un matrimonio combinato, il malvagio conte Ludovici (interpretato da uno strepitoso Franco Castellano). Vi è una doppia, reciproca aspettativa: Ludovici spera di mettere le zampe sulla ricchezza degli Obrofari, mentre il marchese-padre (un bravissimo Paolo Ferrari) si aspetta di immettere i capitali freschi di Ludovici (che invece non ha una lira) nella sua banca in crisi. Il matrimonio va subito a rotoli, perché Ludovici è una specie di demone, inoltre Anna (Elena Sofia Ricci, che dà il suo volto a una tontolona tutta sospiri e sguardi in tralice) è innamorata di Pietro Pironi (un attore che mi ricorda Andrea Pazienza). L’unico modo per sciogliere il matrimonio, essendo gli Obrofari degli ultra-cattolici praticanti (quasi in ogni puntata li riprendono mentre escono da messa) è ottenere l’annullamento dalla Sacra Rota. Iniziano dunque le pratiche, con l’intercessione di un cardinale loro amico (grandi scambi di salamelecchi, baci dell’anello ecc.), ma vi è un problema: per la Sacra Rota, che ha regole rigide e antiche, il matrimonio non deve essere stato consumato. Invece lo è stato, lo sappiamo dalla prima serie. Ebbene, la marchesa Anna si presenta davanti al giudice ecclesiastico dichiarando il falso. Proprio così, dice il falso, spudoratamente. Gli Obrofari, sempre col capo chino di fronte all’autorità della Chiesa, sempre inginocchiati sul confessionale, mentono con premeditazione. Io lo trovo semplicemente scandaloso. E’ un monumento alla superipocrisia italiana, al menefreghismo imperante. Tutti gridano che sono cattolici e poi fanno quello che gli pare: ci si sposa in chiesa con l’abito bianco, il tight, si dice "sì" di fronte a una istituzione che riconosce solo l’indissolubilità del matrimonio e poi si divorzia allegramente. Chi se ne frega? Tanto è solo apparenza, solo convenzione. Orgoglio è un incitamento all’ipocrisia e al sacrilegio. Mi chiedo dove sono tutti quei preti televisivi, e i cardinali opinionisti, e il Sant’Uffizio.
2 commenti:
C'entra sicuramente l'ipocrisia, si va in chiesa perché c'è l'usanza, perché "sta bene", per sentirsi parte di una comunità. Però è anche la Chiesa come istituzione che è fuori dai tempi. Ha regole ancora medioevali, vedi l'uso del preservativo eccetera. In questo modo la Chiesa rischia di uscire definitivamente dal mondo reale.
Due parole sul Codice da Vinci. Si parla di un romanzo in cui si dice che la Chiesa ha tramato per venti secoli per nascondere i figli segreti di Gesù, si dipinge un'associazione cattolica (l'Opus dei) come una manica di fanatici assassini, i cardinali si scambiano soldi e informazioni in scene da film di spionaggio. Tutto questo dopo che l'autore ha dichiarato, nella prefazione, che il libro i basa su documenti assolutamente autentici. Anch'io credo che gli "anatemi" non servano a niente, anzi corrono il rischio di far vendere ancora più copie. Ma credo anche che la Chiesa abbia il diritto di avvertire (anche se in ritardo) che le storie raccontate, e i documenti su cui si basano, sono un cumulo di invenzioni, messe insieme anche in maniera piuttosto raffazzonata. Il libro, detto questo, è anche divertente.
Quanto a Orgoglio... Quanti esempi di ipocrisia, quanti inviti alla furberia arrivano ogni giorno dalla tv? L'unica speranza che abbiamo è che ogni tanto ci sia ancora qualcuno, come il nostro Baldrus, che riesce a indignarsi.
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